
Tessere la Tua lode
Le opere lignee di fra' Giovanni da Verona
In occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di fra’ Giovanni da Verona l’Associazione Rivela in collaborazione con la Diocesi e il Comune di Verona organizza una grande mostra celebrativa. L’evento espositivo ripercorrerà la vita e l’opera del monaco benedettino olivetano, tra i più importanti rappresentanti del Rinascimento italiano.
Fra’ Giovanni da Verona, attraverso la sua silenziosa opera d’intarsio, ha realizzato cori, sacrestie e decorato luoghi di preghiera in tutta Italia, sapendo parlare ai cuori di generazioni di persone.
I giovani studenti delle scuole veronesi, affiancati da tutor adulti, condurranno i visitatori attraverso il percorso espositivo, grazie a un progetto PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).
L’esposizione raccoglie riproduzioni delle opere di fra’ Giovanni da Verona, provenienti da diverse città italiane e conservate in prestigiosi musei e luoghi di culto:
• Sant’Anna dei Lombardi (Napoli)
• Monastero di Monte Oliveto (Siena)
• Cattedrale di Siena
• Cattedrale di Lodi
• Santa Maria in Organo (Verona)
Un punto di interesse sarà l’esposizione di una riproduzione della Pala Trivulzio di Andrea Mantegna, concessa dalla Pinacoteca del Museo Sforzesco di Milano. L’opera originariamente faceva parte del coro ligneo realizzato da fra’ Giovanni per Santa Maria in Organo a Verona.
La mostra sarà arricchita da installazioni multimediali, video ed effetti scenici, offrendo ai visitatori un’esperienza coinvolgente.
LA MOSTRA
La mostra vuole far incontrare al visitatore il monaco benedettino olivetano fra’ Giovanni da
Verona (vissuto tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI); di fra’ Giovanni da Verona sappiamo
assai poco.
Non ha lasciato scritti ma solo i frutti della sua totale dedizione alla Gloria di Dio.
Infatti, fra’ Giovanni usò tutta la sua arte nella lavorazione del legno affinché ogni suo confratello,
nei ritmi propri dell’azione liturgica, e chiunque si fosse lasciato e si lasci oggi avvincere dalla
bellezza delle sue opere, potesse fare la stessa esperienza dell’universalità della salvezza cristiana che lui aveva vissuto nella preghiera e nel lavoro (ora et labora).
Lo dice con la sua firma: “R.do in Xo p.f. Joai.mo”; (al reverendo in Cristo padre frate Giovanni
monaco).
Fra’ Giovanni attraversa la tensione dell’umanesimo ad affermare la centralità dell’uomo forte della certezza che Dio non è limite alla realizzazione dell’uomo stesso, ma la pienezza di tutte le sue
espressioni.
In questa ottica ha fatto sue le innovazioni artistiche del tempo, come la profondità e la prospettiva
nelle immagini, raggiungendo livelli di assoluta eccellenza.
Come ha detto papa Benedetto XVI, “abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato
dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo che il loro intelletto possa parlare all’intelletto
degli altri e il loro cuore possa aprire il cuore degli altri. Soltanto attraverso uomini che sono toccati
da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini”.
